ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris


La concezione di Gesù-Cristo




Ragionamenti sul credo
della Chiesa cattolica :

nel tempo escatologico



Indice

Introduzione

Ragionamenti sull credo
- Tempo dei origini
- Tempo storico
- Tempo escatologico

Controversia

La concezione



. . . . . . . - o 0 o - . . . . . . .

   Il tempo escatologico é una durata di tempo fra quello storico e quello « eterno », al rinnovament della terra e dei cieli. Due eventi lo marcano, la Resurrezione e il Giudizio universale, seguito della pena e dal premio, l’uno e l’altro eterni : l’inferno e il paradiso.
   La Resurrezione aviene a l’improvisto, alla fine del tempo storico. La subiranno non solo i morti, ma anche i viventi, anche se, propriamente parlando, non risorgono, perché, essendo divenuti immortali, hanno subito una mutazione biologica. L’immortalità implica non solo una prolungazione della vita al’infinito, ma anche una nuova struttura biologica.
   Essa implica il ritorno dell’uomo alla sua condizione di origine. Pur imanendo nella condizione di natura punita e limitata, gli uomini sono chiamati in giudizio non per il peccato originale, gia rimesso per i meriti del Cristo, ma per quelli « attuali », commessio nella loro esistenza di uomini mortali.

   Ma questo Giudizio pone dei problemi. Appare in effetti strano che il Redentore chiami gli uomini a essere giudicati nello stesso momento in cui egli li risuscita, grazie al suo riscatto. Invece di chiamare tutti per celebrare l’evento della loro libertazione, egli li raduna per condamnarli o assolverli. Di certo, gli uomini si sarebbero aspettati da lui il condono anche dei peccati attuali che, di fronte al peccato originale, possono considerarsi marginali. Perché alora rida loro l’immortalità ? Si dirà che, avendo peccato, non potranno vivere secondo la perfezione della loro origine, se questi peccati non sono scontati. Sia ! Ma essi hanno commesso questi peccati nel tempo storico, quindi quando erano mortali.
   Ora invece son condannati, essendo immortali. La loro condizione d’esistenza, coma anche la natura e la loro responsabilità non sono le stesse… Divenuti di nuovo immortali, quello che, mortali, hanno commesso nella vita storica può apparire come errore di giovinezza, imperfezione piuttosto che peccato. Ora invece sono condannati, quando son diventati un altro essere. Sarebbe stato più logico se li avesse lasciati ancora mortali, e giudicarli con una giustizia coerente alla loro condizione.

   Fa problema inoltre il fatto che il Cristo non da in questo Giudizio che una pena eterna. Ora, siccome egli non condanna gli uomini per il peccato originale ma per i peccati « attuali », che hanno commesso nella loro vita, e che possonno essere gravi o leggeri, gli possiamo giustamente chiedere perché condanna tutti a une pena eterna. Gli uomini non hanno tutti commesso che peccati gravi, da meritare l’inferno ? Oppure il Cristo non condanna che quelli che hanno commesso peccati « mortali » ?
   Questo problema ha indotto a una mutazione del Giudizio, secondo la quale il Cristo condanna i rei all’inferno, ma quelli che non hanno comesso peccati gravi al Purgatorio. Questa moficazione dello scenario si é trasformata oggi in una scena comica. E permesso infatti ai credenti di adempiere atti meritori che potrebbero loro assicare una riduzione di pena nel Purgatorio per i peccati non mortali. Fra questi atti meritori troviamo anche l’offerta della celebrazione della Messa. Far celebrare la Messa dietro un’offerta per una possible reduzione della pena, allora che essa é il rito che innova il sacrificio del Cristo per la salvezza del mondo ! Pazzesco !



2008




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