La concezione di Gesù-Cristo

   La prima proposizione, che é il movente della narrazione, congiunge due affermazioni inconciliabili : Maria fu trovata incinta – essa lo fu « di spirito santo ». Trovando che Maria era incinta, non si poteva non concludere che lo era per una relazione illecita perché essa era sposa, vivente ancora nella casa parentale. La legge non permetteva altro giudizio, perché la giovana sposa doveva essere vergine.
   Che poi, dopo accertamenti e inchieste si era trovato che essa non aveva avuto nessun contatto sessuale, si sarrebbe potuto concludere che essa lo era per intervento divino. La sua grossezza poteva essere considerata miraculosa, dico « poteva essere », perché la legge non accepta al caso nella difesa della donna. Quindi, anche nella certezza della sua innocenza, il fatto sarebbe stato considerato come demoniaco.
   Ma per Maria, non lo fu. La narrazione del vangelo infatti comincia con l’affermazione che Maria é stata trovata incinta e prosegue dimostrando, per l’apparizione dell’angelo a Giuseppe e la profezia d’Isai, che essa lo era di Spirito santo. Ma allora perché il vangelo unisce i due momenti, affermando che Maria « é stata trovata incinta di spirito santo » ? Forse affinché, nel leggere che Maria é stata trovata incinta, non ci si lasci sorprendere dall’idea che essa lo fu o per rapporto sessuale con un altro uomo, o per seduzione di uno spirito maligno. Questo pericolo doveva essere evitato, perché il vangelo doveva disporre a credere che Gesù é il Cristo (Gv 20:31).

   Ma ci é riuscito l’evangelista a fare evitare al lettore questo slittamento d’opinione ? Scorriamo il testo.
   Per credere che Maria fu incinta per un miracolo e non per atto sessuale, non basta il verbo « fu trovata incinta ». Che cosa possiamo pensare quando vediamo una donna incinta se non che essa ha avuto una relazione amorosa ? E potremmo dire altriment se invece di vedere una donna incinta lo traviamo scritto ? Per compedire questa conclusione, gli esegeti de l’ortodossia traducono al verbo « fu trovata » (eurete) col riflessivo « si era trovata ». Quindi, dapendo che non si era unita sessualmente con nessuno. Maria si trovo incinta per miracolo. Ma questa é la tesi di Luca, ma non di Matteo, che consacra la sua narrazione per dimostrarlo.
   Ma allora, possiamo chiederci, perché Matteo non ha evitato di affermare che Maria é stata trovata incinta ? Non avrebbe potuto, come Luca in seguito, fare apparire l’angelo anninciatore della buona novella a Maria, in modo ce essa sapeva per rivelazione che si serrebbe trovata incinta ? Perché non chiamar Maria come testimone del miracolo opertato da Dio nel suo seno ? Credo che la ragione consista principalmente nel fatto che per Matteo il fatto che Maria era stata trovata incinta era un informazione ancora attuale nell’ambiante in cui viveva. Egli non poteva ignorarla né evitarla. Il suo compito era di contrapporle a l’informazione del fatti, che avrebbero potuto renderla innoncua.
   Che questa era le condizione dello scrittore lo dimostra anche il fatto che egli non soltanto non invoca la testimonianza di Maria, ma presenta essa passiva, anzi assente. Essa non appare che come un oggetto d’informazione, quella di « essere stata trovata incinta » del marito proprio al momento in cui essa sarebbe dovuta andare a abitare con lui, per vivere insieme quella vita matrimoniale alla quale erano legati.

   A noi spetta di rispettare la situazione dello scrittore, come l’intrigo della sua narrazione. Egli vuole racontare come le cose si sono pasage, ma con la certa intenzione di difesa, cercando di fondare la sua narrazione nel contesto biblico, che era il punto di riuferimento di tutti i valiru dell’uomo, sia sociali, morali e religioso, per non dire storici.