ANALYSE RÉFÉRENTIELLE |
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Ennio FlorisLa concezione di Gesù-Cristo |
La concezione :La revelazione dell’angelo di Dio |
Indice Introduzione Ragionamenti sull credo Controversia La concezione - Il testo Mt 1:18-22 - Trovata incinta . Trovata incinta . Attitudine di Giuseppe . Il angelo - Osservazioni critiche . . . . . . . - o 0 o - . . . . . . . |
Avendo preso questa decisione, ma sempre oppresso dall’incubo, Giuseppe si addormenta. Ma un angelo gli appare in sogno per riverargli il mistero che lo avvolgeva. Non dimentichiamo che nel mondo ebraico la separazione fra vita laica e vita religiosa non esisteva, ma la vita, dalla morale all’organizzazione sociale e politic era determinata dalla religione. Il Dio della loro fede non era soltanto oggetto di culto, ma soggeto di parola all’esteriore come a l’interiore di ciascuno. A l’esteriore, tramité i profeti, a l’interiore della coscienza personalmente o per la mediazione di « angeli », che apparivano, soptattutto nel sogno, che costituiva la dimensione di coscienza della relazionz del uomo con Dio. L’angelo toglie Giuseppe dalla sua angoscia, dicendogli di non temere di prendere Maria in cas sua, perché quel bambino che portava in seno era frutto di « un spirito santo ». Ci saremmo attesi l’espressione « lo Spirito santo » designante la terza persona della Trinità. Ma siamo in un tempo in cui il dogma trinitario non era ancora nato. L’angelo usa l’espession « uno spirito santo » in opposizione allo spirito maligno, facendosi pensare che Giuseppe, fra tanti dubbi, credeva forse che Maria fosse stata vittima di un’intervenzione diabolica. Ora invece veniva a sapere che essa era incinta per il soffio vitale di Dio, che creava in lei e da lei un uomo, che avebbe avuto come missione di salvare gli uomini dal loro peccati. Il verbo é denso di senso. Il peccato é qualche cosa di più che una transgressione libera e personale. Esso é assimilato a un nemico, a un pericolo, a una rovina. Si può definirlo come un Potere al disopra degli uomini che li obliga a transgredire per istinto la legge di Dio. Essendo il peccato un Potere, non era sufficiente esortare gli uomini a resistergli ma bisognava liberarli da esso. Il bambino che si agitava nel seno di Maria era venuto nel mondo per questo. Giuseppe, anche se non era padre del bambino, gli farà da padre, e gli darà i il nome, corrispondente alla sua missione : « Gesù », cioé « Salvatore ». Giuseppe era liberato dall’incubo che suscitava in lui l’immagine di sua moglie come una prostituta o come una stuprata, e del bambino come un bastardo. L’incubo della loro fine per lapidazione se essa era colpevole, o se innocente, vivere al margine della fede e della società. Sebbene apparisse immersa nel peccato Maria, ne era al di fuori per la sua verginità. Uscito dall’incubo del peccata, Giuseppe rimaneva avvolto dall’ombra di un mistero. Questo evento implicava senza dubbio un piano di salute per gli uomini, ma esso era il compimento delle promesse fatte da Dio a Abramo o andava al di là di esse ? Nell’alleanza con Abramo, Dio affida l’esecuzione di questo piano di saluté alla sua discendence, qui invece é un individuo di essa, che costituisce un’eccezione nella catena genealogica. Dio infatti interviene su une d’elle sue donne non per liberarla della sua sterilità, ma per rederla gravida di un bambino, sostituendo l’uomo. Ma questo bambino, venendo da Dio, può ancora essere della stirpe di Abramo ? Non diventerebbe un universale, appartenente a tutte le stirpi ? Ma l’eccezione genealogica ci induce a supporre che l’elezione della stirpe di Abramo é fallita nella sua missione di estendere l’Allianza a tutte le nazioni del mondo, perché essa é stagata schiava del peccato come esse. L’Allianza esigeva dunque un’impressa di salvezza dal peccato. La vergenità della madre del Salvatore é il segno del compiumento di questa impresa. Il testo ci permette di pensare che l’angelo, accortosi che Giuseppe era sollecitato da interrogazioni, che avrebbero potuto deviarlo, gli fa luce con una rivelazione, sufficiente a allontanare da lui ogni dubbio : « Tutto questo avvienne perché sia adempiuta la parola del profeta : Ecco, la vergine sarà incinta ed essa darà alla luce un figlio, che sarà chiamato col nome di Emmanuelle, ciò che significa : il Signore é con noi ». Questa profezia é il punto di convergenza di tutte la linea nel processo argomentativo della narrazione. Il punto di parenza di questa risiede nel fatto che Maria é stata trovata incinta. Ma invece di rapportare i fatti che si son susseguiti a quello che era acceduto a Maria, Matteo narra come questo fatto é stato interpretato da Giuseppe, sposo di Maria, e uomo legato alla parola delle Scritture. Lo scritto di Matteo non é dunque un testo di storia ma d’interpretazione nell’ambito di un sistema di fede. Quindi, leggendo, ci troviamo di fronte non a fatti, ma al senso che il fatto di referenza prende nell’ambito della fede. Esso ci apre la via non a cogliere la natura, ma il senso del fatto, quindi al credere non propriamente al conoscere. Matteo scrive il suo vangelo con la stesso intento con cui scriverà il suo Giovanni : affinché si creda che Gesù é il Cristo. Giuseppe giudica il fatto della grossezza di Maria secondo i criteri dell’esperienza. Ma, uomo di fede, il fatto dell’esperienza s’inserisce nell’universo mentale della sua fede, come sistema e sorgente di pensiero e di vita. Giuseppe riflette sui fatto alla luce delle categorie della sua fede e, pensando, interpreta e, interpretando, chiarisce e precisa il senso del fatto. Si concentra in uno stato fra la veglia e il sonno. L’angelo di Dio appare in questo processo d’interpretazione per dirgli che Maria é incinta per spirito santo. Giuseppe comprende la parole ma senza comprenderne ancora la ragione. Per convicerlo pienemente, l’angelo gli fa conoscere allora la profezia « la vergine sarà incinta ». Egli comprende finalmente che una donna sara incinta, restando vergine. Quindi che la vergine-incinta esiste nella parola di Dio, prima che nella realtà del fatto. La profezia rivela dunque la natura del fatto, e questo conferma la verità della profezia e l’attua. Giuseppe comprende e esercita con fedeltà il suo ruolo, accogliendo sua moglie nella sua casa e astenendosi di incontrarsi sessualmente con lei fino alla nascita del bambino. Ebrei l’uno e l’altra, essi non danno alla verginità altra funzione che quella relativa alla nascita del bambino come figlio di Dio, secondo la parola rivelata. |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() t513230 : 02/11/2017 |