ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris



Ulisse



Drama in otto quadri






Sesto  Quadro :

L’omaggio al Re dell’Atlantide


(Nel palazzo reale)




Sommario
Dedica
Personaggi
Prologo

I due supplicanti

L’arrivo di Nausica

La deliberazione dell’impresa

L’addio

Il viaggio nell’oceano

L’omaggio al Re dell’Atlantide
- Scena Prima
- Scena Seconda

L’uccisione di Poseidon

Il sacrificio di Ulisse


SCENA SECONDA


(Il Re, dignitari, Iamira, Ulisse, Diomede, Diaforo, tre vergini, popolo)



Il cortile della reggia, davanti al mere. Una rupe che dà sul mare.



ULISSE
A Diaforo

– In che cosa consiste questo rito ?


DIAFORO

– Non è un rito, ma un mistero, straniero. Iamira, la vergine consacrata all’amore del Dio e nella quale Cli­to, la moglie del Dio, s’incarna sarà trasformata in una ninfa.


ULISSE

– È dunque un evento di metamorfosi ?


DIAFORO

– Si, essa si getta nell’oceano e
il Dio la rende immor­tale trasformandola in una Dea.


ULISSE

– Perché ?


DIAFORO

– Per premiarla della sua fedeltà in amore. Prima che
la sua sposa perda lo splendore della sua giovinezza, egli la rende immortale...


DIOMEDE

– Cosi potrà unirsi ancora con lei in un modo divino, senza che lei abbia perduto la sua seduzione.


DIAFORO

– Si, credo, perché
le ninfe restano amorosa de lui, una volta rinchiuse nel nido di una roccia, o di una fon­te...


DIOMEDE
A Ulisse

– Vedi, gli
Dei possono fare cose che a noi non sono consentite. Se avessi potuto fare lo stesso con mia moglie ! E se Agamènnone avesse potuto trasformare in ninfa Clitennestre, prima di essere ucciso dal suo amante !


ULISSE
A Diaforo

– Come fa allora
il Dio a compiere il suo mistero d’amore ?


DIAFORO

– Si sceglie un’altra vergine. Vedi, sarà una di quelle tre che accompagnano
Iamira che in questo momento sale sulla roccia. Ecco, ora si accinge a pronunziare il suo inno al Dio, prima di gettarsi in mare.


IAMIRA
Vestita di bianco, solleva il velo e parla, mentre le tre virgini danzano intorno

– Fanciulle che danzate
   al ritmo del cuore
   prendete con voi le forme del mio corpo
   prima che divengano immortali.
   Mostrate
al Dio amante
   come sono rigonfi sempre i miei seni
   e rosse la mie labbra
   ferite dai suoi baci.
   Mi ricorderò di voi
   il giorno in cui diventerete divine.

   O ninfe, che guardate ansiose
   con occhi di colomba
   uscite dai vostri nidi sugli scogli del mare,
   lasciate la cuna delle vostre fonti
   per venire incontro alla nuova sorella
   che camminerà sulle onde
   in ombra di luce.
   Vieni, o
Doris, la dolce,
   prendimi per mano Ione appassionata,
   cantami la tua canzone,
Erato,
   al suono della lira.
   Fatemi un giaciglio sulle colonne d’Èracle
   accanto ai nidi dei gabbiani
   affinché possa offrire
   ai naufraghi dei due mari
   le carezze che più non hanno.

Essa si geta nel mare.
Suono di una lira.


LE VERGINI
Sempre danzando

– Io ! Io !
Iamira,
   scompari nelle onde
   ma
Erato risponde
   col suono della lira.


DIAFORO

– È sempre commovente questa scena, anche se da non molto tempo essa si repete più volte.
Il Dio ama tanto le vergini del tempio che dopo un breve periodo d’amore le vuole premiare con l’immortalità.


DIOMEDE

– Forse lo fa anche perché esse possano consolare i naufraghi dopo la tempeste che lui ha scatenato !




Scritto verso il 1978




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t330620 : 16/11/2019