ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris

Francesca da Rimini

Drama in quattro atti




Atto terzo

scena terza



Indice

Personaggi

Atto primo

Atto secondo

Atto terzo
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Atto quarto



. . . . . . . - o 0 o - . . . . . . .

ARMANDO, VIOLETTA


VIOLETTA
Forse è la prima volta che tu ti metti al posto di un autore con lo scopo di alterare la sua opera.

ARMANDO
Se per ipotesi l’avessi dovuto chiedere a Dante stesso non ne avrei certo ottenuto il permesso. Dobbiamo fare una cosa non solo difficile ma anche proibita e poco decorosa. Distruggere il discorso di un autore, e per di più un autore come Dante, per crearne un altro non solo artisticamente inferiore ma di senso contrario al suo. Ci serà difficile sfuggire alle accuse di plagio, manipulazione, e di violazione sacrilega dell’opera dantesca.

VIOLETTA
Siamo però « a scopo terapeutico ». Sarà, il nostro, un discorso psicanalitico che non deve avere nessuna pretesa letteraria né alcuna velleità teatrale.

ARMANDO
Aspetta un attimo, Violetta, che devo telefonare a Camillo. (Prende il telefono e compone il numero) Pronto ? Senti Camillo, potresti passare da me per discutere un pò sulla sceneggiatura dell nuovo atto ? Ma sì, sta bene, al punto che può recitare. Sono con Violetta, ti aspetto. (Riattacca il telefono)

VIOLETTA
E se per caso tu riuscissi a produre un opera d’arte ?

ARMANDO
Oh ! Sarebbe una parodia paranoica (Ride). Cioé un dramma che riprodurrebbe sulla scena un’interpretazione della Divina Commedia come la dà un paranoico.

VIOLETTA
Nel tal caso l’opera sarebbe legittima. Non potresti essere accusato di plagio o di oltraggio all’opera di Dante. Tu comporresti in modo sensato delle scene che si avolgono insensatamene nell’imaginazione di un alienato.

ARMANDO
In pratica, la cosa non è cosi semplice come tu pensi. Potrebbero dirci che lo abbiamo inventato noi questo pazzo con lo scopo, precisamente, di parodiare la Divina Commedia. Potremmo provare il contrario, senza rendere pubblica la malattia di Alfredo ? E poi, non ci potrebbero sempre accusare di aver approffittato della malattia di un pazzo per attaccare la concezione del poema ?

VIOLETTA
(Eccitata) Alfredo non era un pozzo : se lo è, lo è diventato in parte anche per una contraddizione latente nel processo sublimativo dell’amore di Dante. L’avevamo scoperto noi stessi, quando cercavamo di comprendere il canto di Francesca. (Ancora di più accesa e eccitata) Perché abbiamo fatto uscire Francesca dall’Inferno ? Non è forse per non rimanere alienati accettando una teoria che fa condannare l’amore dell’amore ?

ARMANDO
Calma, calma, Violetta, non vorrei trovarmi ora davanti a una Beatrice che deviene pazza della stessa pazzia di Dante.

VIOLETTA
Lo potrei divinire, Armando, se in questa nuova parte accettassi di rappresentare Beatrice nel ruolo che il poeta le affida. Dovrei rappresentare una donna che sublima il suo amore d’amante in quello di una madre ! Mi sento allora felice di cogliere questo momento di pazzia di Alfredo per evitare sia a lui che a me questa alienazione della mente. Ci pensi Armando ? Potrei diventare la madre di Alfredo, come questi nella sua follia si sente di divenire mio figlio ! No, non voglio e divento pazza al solo pensiero.



c 1975




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