ANALYSE RÉFÉRENTIELLE |
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Ennio FlorisFrancesca da RiminiDrama in quattro atti |
Atto secondoscena prima |
Indice Personaggi Atto primo Atto secondo - scena prima - scena seconda - scena terza - scena quarta - scena quinta - scena sesta - scena settima - scena ottava Atto terzo Atto quarto . . . . . . . - o 0 o - . . . . . . . |
La seconda bolgia infernale. Sulle sfondo, mare in tempesta. Rumori di vento e di fiutti. DANTE (Entra seguendo Virgilio. Si scosta da lui per rivolgersi verso la platea) « Ora incomincian le dolenti note a farmisi sentire : or son venuto là dove molto pianto mi percuote. Io venni in loco d’ogni luce muto, che mugghia come fa mar per tempesta, se da contrari venti a combattuto. La bufera infernal, che mai non resta, mena li spiriti con la sua rapina : voltando e percotendo li molesta. Quando giungon davanti a la ruina, quivi le strida, il compianto, il lamento ; bestemmian quivi la virtù divina. Intesi ch’a così fatto tormento enno dannati i peccator carnali, che la ragion sommettono al talento. » (DC Inf V,25-39) DANTE (Si odono grida, lamenti. Musica tratta dalle opere di stormi Nono o Berio. Si proiettano sullo sfondo d’uccelli oscillanti nel vento) « E come li stornei ne portan l’ali nel freddo tempo a schiera larga e piena, così quell fisto li spiriti mali di qua, di là, di giù, di su li mena; nulla speranza li conforta mai, non che di posa, ma di minor pena. » (DC Inf V,40-45) (Si proiettano sullo sfondo ombre d’anime in fia, portate da vento. Grida di gru, come lamenti) « E come i gru van cantando lor lai, facendo in aere di sé lunga riga, così vidi venir, traendo guai ombre portate da detta briga. » (DC Inf V,46-49) (Rivolgendosi a Virgilio) « Maestro, chi son quelle genti che l’aura nera sì castiga ? » (DC Inf V,50-51) VIRGILIO (Rivolgendosi verso lo schermo dove le ombre appaiono distintamente l’una dopo l’altra. Egli le indica a Dante man mano ch’esse appaiano) « La prima di color di cui novelle tu vuò saper fu imperatrice di molte favelle. A vizio di lussuria fu sì rotta, che libido fé lecito in sua legge per torre il biasmo in che era corrotta. Ell’è Semiramis, di cui si legge che succedette a Nino e fu su sposa ; tenne la terra che il Soldan corregge. » (DC Inf V,52-60) (Indicando ancora col dito) « L’altra è colei che s’ancise amorosa e ruppe fede al cener di Sicheo ; poi è Cleopatra lussuriosa. Elena vedi, per cui tanto reo tempo si svolse, e vedi il grande Achille che con amore al fine combatteo. Vedi Paris, Tristano » (DC Inf V,61-67) (Pensoso si stacca ancora da Virgilio rivolgendosi alla platea) « E più di mille Ombre mostrommi, a dito ch’amor di nostra vita dipartille. Poscia ch’io ebbi il mio dottore udito nomar le donne antiche e i cavalieri, pietà mi giunse e fui quasi smarrito. » (DC Inf V,69-72) (Si rivolge verso lo schermo dove appaiono le ombre di Francesca e Paolo, strette l’una all’altra) « Poeta, volontieri parlarei a quei due che insieme vanno e paion sì al vento esser leggeri. Vedrai quando saranno più presso a noi : e tu allora li prega per quello amor che i mena e dei verranno. » (DC Inf V,73-78) (Francesca e Paolo vengono spinti dal vento) |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() t520201 : 03/11/2017 |