ANALYSE RÉFÉRENTIELLE |
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Ennio FlorisFrancesca da RiminiDrama in quattro atti |
Atto secondoscena seconda |
Indice Personaggi Atto primo Atto secondo - scena prima - scena seconda - scena terza - scena quarta - scena quinta - scena sesta - scena settima - scena ottava Atto terzo Atto quarto . . . . . . . - o 0 o - . . . . . . . |
FRANCESCA, PAOLO e detti DANTE (Voltandosi verso Francesca e Paolo che sono ancora un pò lontani) « O anime affannate venite a noi parlar, s’altri non niega. » (DC Inf V,80-81) (Voltandosi alla platea) « Quali colombe dal desio chiamate con l’ali sperte e ferme al dolce nido vegnon per l’aere dal voler portate ; cotali uscir de la schiera ov’è Dido, a noi venendo per l’aer maligno, si forte fu l’affettuoso grido. » (DC Inf V,82-87) FRANCESCA « O animal grazioso e benigno che visitando vai per l’aere perso noi che tignemmo il mondo di danguigno, se fosse amico il Re dell’universo noi pregheremmo lui della tua pace poi ch’hai pietà del nostro mal perverso. Di quel che udire e che parlar vi piace noi udiremmo e parlaremo a vui mentre che il vento, come fa, si tace. » (DC Inf V,88-96) (Cambiamento di scena : Mare tranquillo. Musica : la Traviata) « Siede la terra dove nata fui su la marina dove il Pò discende per aver pace cò seguaci sui. Amor che al cor gentil ratto s’apprende prese costui de la bella persona che mi fu tolta e il modo ancor m’offende. Amor, ch’a nullo amato amar perdona mi prese del costui piacer si forte che, come vedi, ancor non m’abbandona. Amor condusse noi ad una morte : Caina attende chi a vita ci spense. » (DC Inf V,97-105) (Dante abbassa il viso, pensoso) VIRGILIO « Che pense ? » (DC Inf V,111) DANTE « Oh ! Lasso. Quanti dolci pensier, quanto disio menò costoro al doloroso passo. Francesca, i tui martiri a lacrimar mi fanno tristo e pio. Ma dimmi : al tempo de’ dolci sospiri a che e come concedette amore che conoceste i dubbiosi desiri ? » (DC Inf V,112-120) FRANCESCA « Nessun maggior dolore che ricordarsi del tempo felice ne la miseria : e ciò sa il tuo dottore. Ma s’a conoscer la prima radice del nostro amor tu hai tanto affetto dirò come colui che piange e dice. Noi leggiavamo un giorno per diletto di tacialotto come amor lo strinse, soli eravano e senza alcun sospetto. Per più fiate li occhi ci sospinse quella lettura e scolorocci in viso : ma solo un punto fu que che ci vinse. Quando leggemmo il disiato riso esser baciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso la bocca mi baciò tutto tremante. » (DC Inf V,121-136) (Paolo si getta improvvisamente su Francesca e la bacia con passione sulla bocca) |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() t520202 : 03/11/2017 |