ANALYSE RÉFÉRENTIELLE |
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Ennio FlorisFrancesca da RiminiDrama in quattro atti |
Atto secondoscena terza |
Indice Personaggi Atto primo Atto secondo - scena prima - scena seconda - scena terza - scena quarta - scena quinta - scena sesta - scena settima - scena ottava Atto terzo Atto quarto . . . . . . . - o 0 o - . . . . . . . |
Detti come attori ARMANDO Luce ! Luce ! (Le luci sceniche si spengono e si accendono quelle abituali del palco.) (A Bruno) No, no, Bruno, Paolo non deve baciare Francesca. Il bacio non è un’azione da compiere nel drama ma un fatto raccontato. Se si dovesse riprenderlo bisognerebbe rappresentare anche l’atto criminale, che l’ha fatto finire nel sangue. Ma allora faremmo quel dramma di Francesca, che abbiamo voluto proprio evitare. BRUNO Sì, questo è vero, ma se non diamo a Paolo una qualche azione, non è un personaggio drammatico. Che cosa fa ? Niente, egli dovrebbe restare attacato a Francesca per non avere altra espressione che il dolore e altra voce che il pianto. ARMANDO E non ti sembra un’azione drammatica questa ? Guarda : l’oggette del dramma è l’amore fra i due amanti. Però mentre Francesca personifica di questo amore la dolcezza, l’intimità, la vita, Paolo ne esprime il dolore e la morte. In fondo, Paolo è un personaggio ombra. Non ha bisogno di parlare o di agire, ma di far apparire quelle che non può essere rappresentato : il dolore e il pentimento. VIOLETTA Sei un regista troppo rigido Armando. Io credo che questo bacio interpretativo dato dall’attore proprio nell’atto della rappresentazione, non fa uscire il dramma dei limiti che ti sei prefisso, precisamente perché, come tu dici, Paolo è un personaggio ombra. Ma l’ombra di chi ? Di se stesso, dell’amante che aveva baciato. Possiamo ben concepire que quest’ombra riproduca l’imagine di queste bacio, che diviene anch’esso come una macchia d’ombra. (A Bruno) Solo devo dirti, Bruno, che tu hai baciato con troppo impeto per non dire passione. Avresti dovuto baciare dolcemente, con soavità… Vedi, sfiorarmi le labbra come un’ombra di luce. ALFREDO Non sono d’accordo. Come potrebbe, Violetta, ridare un bacio il cui ricordo è un tormento, un’angoscia che esplode in pianto disperato ? VIOLETTA Scusami, caro, tu stesso mi avevi detto quando sono venuta che nell’Inferno l’amore potrebbe rispondere alla porta dell’Inferno, quasi per sfida : anch’io eterno duro. Dunque devo supporre che i due amanti si amino ancora, e per tutta l’eternità. Se restano abbracciati, possono dunque baciarsi, naturalmente con un bacio disincarnato, divenuto ombra come lo sono loro. ALFREDO Sei sottile, penetrante e forse anche cavillosa. Ma tu ragioni dimenticato il sentimento che anima il personaggio che tu steso stavi rappresentando. È vero che Francesca racconta con dolci accenti l’amore che l’ha legata a Paolo, ma come attrice, cioé personaggio che si produce sulla scena, essa si mostra più presa da Dante che da Paolo. Questi, in fondo, pur restandole vicino, viene trascurato al punto ch’essa non ne pronunzia neppure il nome, per indicarlo solo col pronome « questi ». Se Francesca è tenera, dolce, affettuosa, è per Dante. Non è pronta a chiedere a Dio, se fosse possibile, la pace per il suo Paolo, ma per Dante. Dunque sulla scena il suo vero amante è Dante. Questi stesso ne resta sconvolto preso fino alla morte dal suo amore. Quindi direi che se c’è una sulla scena che potrebbe baciare Francesca e Dante e non Paolo. Aggiungerei che non dovrebbe baciarla con una bacio ombra ma caldo, appassionato, disperato, se vuoi. ARMANDO Sentite, basta con questo bacio e ritorniamo alla recita. Se continuassimo, mi verrebbe in mente di dire che spetterebbe piuttosto a Francesca di baciare, o Paolo, per confortarlo nella sua angoscia e dimostrargli che, sebbene sia nell’Inferno, l’ama, o Dante ; non so, per ricompensarlo della sua pietà, o per entrare nel suo cuore come personificazione della donna cortese, meglio ancora di Beatrice. (Sorride) ALFREDO Tu lo dici quasi ridendo, eppure la tua intuizione ha un solido fondamento. Non so se avete letto il Romanzo di Lancillotto. Ora, se ben ricordo, non è vero che Lancillotto bacia Ginevra ma, al contrario, questa il suo amante. Quindi Francesca e Paolo non hanno potuto leggere, come Dante fa dire all’eroina, che si sono baciati « quando leggemo il disiato riso esser baciato da cotanto amante » (DC Inf V,133-134). Se facciamo in modo che Francesca baci Dante, noi mettiamo il dramma nello stesso clima d’amore cortese del romanzo. Infatti nella tradizione dell’amor cortese spetta alla donna dare il bacio, per cui l’amante le resta legato come un servitore, ed essa ne deviene « donna », cioé signora. VIOLETTA Sì, questo finale chiuderebbe bene il dramma d’amore di Dante, ma esso è contrario all’intenzione del poeta, che inverte l’iniziativa del bacio, fino a cambiare il racconto dello stesso romanzo. Significa che ci tiene in modo particolar a che non sia Francesca che baci Paolo, ma viceversa. ALFREDO È vero, bisogna tenerne conto. BRUNO Io direi che se Dante ha invertito i termini, si rifaceva a un altro romanzo o a un’altra relazione d’amore. VIOLETTA Esatto. Ebbene vi dico che questo romanzo è la storia d’amore che Dante aveva vissuto con Beatrice. La mutazione che il poeta compie nel Romanzo di Lancillotto mi convince che quando, per la prima volta, Dante ha incontrato Beatrice, egli l’ha baciata. ALFREDO Ma nella Vita nuova, Dante non solo non lo dice ma sembra anche escludirlo. Infatti Beatrice non è sola e Dante parla di uno sguardo e non di un bacio. VIOLETTA Questo contesto è letterario e fa parte del decoro di una scena in cui l’incontro con la ragazza è assimilato a una annunciazione. Ma che cosa ha sognato Dante di ritorno a casa ? ALFREDO Egli dice che ne rimase così scolvolto che ritornò a casa tutto tremante. Assopitosi, egli sognò Beatrice dormiente che ingoiava con pena e con fatica il suo cuore che Amore le aveva messo in bocca… Svegliatasi, il Dio Amore la portò via con sè conducendola verso il cielo. (Voir) VIOLETTA Questo racconto non è altro che la traduzione del bacio in visione di sogno. Beatrice mangia il cuore del poeta perché assapora il suo bacio d’amore… Essa dorme, perché è presa dall’amore senza potersi accorgere di quello che sta subendo… Prendendone coscienza, essa luppe… In questa fuga il poeta vede raffigurata la morte del suo amore e quella della fanciulla. ARMANDO La tua interpretazione è plausibile. Mi sembra che questo bacio sia proprio quel complesso psichico che ci permette di comprendere il dramma d’amore del poeta e anche la trama della Divina Commedia. ALFREDO A condizione che si ammetta che Beatrice non ha corrisposto con un suo bacio, in modo che Dante ne sia restato privo e sempre teso nella speranza di riceverlo. VIOLETTA La Divina Commedia è il viaggio che conduce Dante della Beatrice terrestre alla Beatrice celeste, con lo scopo di recivere da lei in cielo il bacio che essa gli aveva negato in terra. BRUNO Tutto questo conferma che Dante ha ideato l’episodio di Francesca per riprodurre il dramma di questo bacio. Francesca non è altro che Beatrice che pecca perché riceve e gusta il bacio che Dante le dà nella persona di Paolo. Francesca muore durante questo bacio, come nel sogno Beatrice mangiando il cuore del poeta. VIOLETTA Aggiungerei che Dante non conferisce a Paolo alcuna azione perché è lui che ne è l’attore, rivivendo il suo dolore e la sua morte, come ne aveva rivissuto il peccato. ALFREDO Sì, Dante muore perché assume sulla scena del canto il ruolo che avrebbe dovuto prendere Paolo. Egli muore, punito di aver baciato Beatrice sia perché Dio lo condanna sia perché Beatrice si rifiuta di baciarlo. Si compie la visione che aveva avuto nella canzone Lo doloroso amor (R LXVIII), quando muore per quella che ha nome Beatrice. Morendo per essa però egli diventa degno di ritornare a lei. |
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![]() ![]() ![]() ![]() ![]() t520203 : 03/11/2017 |