ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris

Francesca da Rimini

Drama in quattro atti




Atto terzo

scena prima



Indice

Personaggi

Atto primo

Atto secondo

Atto terzo
- scena prima
- scena seconda
- scena terza
- scena quarta

Atto quarto



. . . . . . . - o 0 o - . . . . . . .

ARMANDO, ALFREDO

Camera di Alfredo. Letto, poltrona, un tavolino. Su questo un vaso di fiori. Sulla poltrona, Alfredo.


ARMANDO
(Entra ilare) Salute, Alfredo, vedo che il male è passato, un banal incidente di teatro. Tu lo sai meglio di me : spesso l’attore non sopporta la presenza del suo personaggio. Come se all’improvviso un’altra anima fosse entrata in lui. È vero che l’arte drammatica deve spingere l’attore a mettere tra parentesi la sua personalità, ma ci sono casi, in cui…

ALFREDO
(Lo sguardo assente) Ma con chi stai parlando, Virgilio ?

ARMANDO
(Ridendo) Mi consideri ancora sulla scena, Alfredo ? Ma parlo con te !

ALFREDO
Sì, vedo che ti rivolgi a me, ma tu mi parli come se fossi un altro. Non mi riconosci ? Io sono Dante.

ARMANDO
(Maravigliato) Dante ? Scusami, Dante era il personaggio che tu hai rappresentato sulla scena e di cui eri attore.

ALFREDO
Sì, è vero, ma l’attore è morto. Non te ne sei accorto ? Comprendi, siccome l’attore è morto, il mio personaggio è rimasto solo senza poter agire. Allora sono venuto io, Dante, per fare l’attore di me stesso, come personaggio.

ARMANDO
(Trattenendo la maraviglia e cercando di essere conciliante) Allora tu sei Dante che viene nel mondo per rappresentare se stesso sulla scena ?

ALFREDO
Sì, per condurre il suo personaggio attraverso l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

ARMANDO
Dunque sulla scena tutto ritorna come prima : tu sarai Dante come io sarò Virgilio.

ALFREDO
Non completamente come prima. Vedi, tu sei Virgilio, ma per esibirti sulla scena, tu hai bisogno di un attore, io no. Io sono Dante in tutto, e come attore e come personaggio.

ARMANDO
Certo, l’ho capito. Ma questa tua identità con te stesso non può mutare il dramma.

ALFREDO
Invece lo muta ascolta. Sulla scena tu sei Virgilio e non puoi agire che come Virgilio, senza che l’attore possa influenzarti essendo una persona diversa da te. L’attore, come tu stesso hai detto, deve scomparire davanti al personaggio, non avendo altro scopo che di farlo agire sulla scena. In me invece no. Siccome sono e personaggio e attore, io come tale agirò nell’azione del personaggio. Non soltanto cercherò di rappresentare l’azione del personaggio che discende nell’Inferno, ma anche quell anche mi è propria come attore, cioé quella della mia propria persona : cercherò insomma di rivivere la mia vita storica, quella di poeta e d’amante, di Dante insomma. E poi tu, come attore, puoi lasciare il personaggio quando la commedia finisce, io no. Come attore rimango sempre unito al personaggio, rivivo la mia vita rappresentando il personaggio.

ARMANDO
Ora capisco… Senti, mi piace questa conversazione, andiamo un poco fuori.

ALFREDO
Fuori ? Tu lo potrai, io no. Siccome non posso abbandonare il personaggio, devo restare qui, nell’Inferno, per continuere l’azione.

ARMANDO
Ah sì, è vero. Permetti però che almeno io possa uscire. Come personaggio resterei con te, ma come attore ho bisogno di distrarmi, e anche di studiare meglio la mia parte. Tu dispiace se ti lascio per un pò di tempo ?

ALFREDO
Oh ! no, cerca però di non stare fuori troppo a lungo. Lo dico per te e non per me. Sai, quando l’attore lascia il suo personaggio, questi può morire. Avendo avuto l’esperienza della morte di un attore, non vorrei che un attore dovesse assistere a la morte di un personaggio.

ARMANDO
No, non ci sarà questo pericolo. Si tratta solo di un’assenza lunga quanto un entr’atto. Ma tu, che farai durante la mia assenza ?

ALFREDO
Resto qui, nella mia bolgia. Ho il presentimento che Francesca tornerà qui da me non appena il vento cesserà. Essa è stata non soltanto gentile con me, ma direi tenera, affettuosa fino ad avere il desiderio di pregare Dio per la mia pace. Verrei restare anche perché non ho ancora visto le altre donne gentili che senza dubbio saranno in sua compagnia. Sono sicuro però, per averle conosciute, che quando il vento tacerà esse verranno qui, per vedermi.

ARMANDO
Temo che tu restarai qui nella bolgia molto tempo senza vedere nessuno… dico molto tempo per non dire eternalmente. Non sai ancora l’evento che è accaduto alla morte del tuo attore ?

ALFREDO
Evento ? Quale ? È vero, non posso saperlo perché essendo morto l’attore, io non posso vedere che le cose della mia esistenza passata.

ARMANDO
Francesca è uscita dall’Inferno.

ALFREDO
È un evento veramente straordinario, Virgilio, molto più importante di quello che tu possa credere. L’amore cortese non soltanto ha resistito alla pene anche gli infliggeva l’amore divino, ma ha prevalso su di lui… Dio si è convertito all’amor, Egli diventa amico degli amanti. Ora comprendo la preghiera di Francesca « Se fosse amico il Re dell’universo ». essa pregava non tanto perché io avessi la pace quanto perché Dio diventasse amico degli amanti… Tutto cambierà nell’ordine dell’universo.

ARMANDO
Se tutte cambierà, anche il tuo viaggio ne risulterà mutato.

ALFREDO
Sì, anche lo scopo del mio viaggio, e quindi il contenuto della mia Commedia cambiarà. Avendo ottenuto la pace con Dio, ora potrà incontrarmi con Beatrice non per chiederle per pietà il bacio promesso ma quasi per esigirlo. Ne ho diritto dopo che Dio è diventato amico del nostro amore. Cercherò che nel Paradiso terrestre si riunusca una Corte d’amore per risolvere la questione che ci ha diviso. Mi ero trovato un giorno in una di queste Corti, ma ne ebbi la peggio. Non seppi rispondere alle accuse delle donne. Di più, ero tanto preso dalla bellezza di Beatrice, che non avevo il coraggio di accusarla. Ora le leggi dell’amore cortese hanno valore anche davanti a Dio.

ARMANDO
Intendi accusarla ?

ALFREDO
Non dico questo, ma ora esiste una norma universale d’amore che mi dà possibilità di difendermi, e di indurla ad amarmi. Senti, va… Io aspetto se non Beatrice, almeno Francesca e le donne gentili che mi hanno seguito. Se, per caso, esse non vengono qui, andremo insieme a cercarle, sono esse che mi condurranno da Beatrice, e si siederanno come arbitre nel giudizio d’amore, esse che io avevo chiamato per essere testimoni del mio sentimento d’amore verso di lei.

(Armando parte)

ALFREDO
(Fra se, quasi cantando)
   « Donne che avete intelletto d’amore
   io vò con voi de la mia donne dire
   non perch’io creda sua laude finire
   ma ragionar per isfogar la mente.
» (VN XIX)



c 1975




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