ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris

Francesca da Rimini

Drama in quattro atti




Atto terzo

scena quarta



Indice

Personaggi

Atto primo

Atto secondo

Atto terzo
- scena prima
- scena seconda
- scena terza
- scena quarta

Atto quarto



. . . . . . . - o 0 o - . . . . . . .

CAMILLO e detti


CAMILLO
State già ripetendo ? Mi sembra d’aver udito un pezzo tragico. Donde l’avete tratto ? Non ricordo che nel Paradiso terrestre della Divina Commedia vi siano dei passaggi tragici. (Stringe la mano successivamente ai due)

VIOLETTA
Lo credi ? Forse hai letto questi canti un pò di sfuggita. Non avrai certo dimenticato il passaggio in cui Beatrice rimprovera Dante per le sue scappate d’amore. Forse è il momento più tragico nella relazione affettiva fra Dante e Beatrice. Infatti nel momento in cui si dovrebbe sperare che i due amanti giungano a una perfetta riconciliazione, Beatrice si mostra dura, gelosa e forse anche un pò meschina per non riconsiliarsi con lui se non in una relazione di madre e figlio. Veniamo perciò a conoscere che una forte tenzione esisteva fra i due.

CAMILLO
Dici il vero? Strano, a forza di accoppiare i due nomi fino a costituirne un binomio Dante-Beatrice, mi resta quasi impossibile pensare che fossero esistiti tra loro degli attriti.

VIOLETTA
Ti dirò una cosa anche forse non hai ancora udito : Beatrice non ha amato Dante che per poco tempo, avendolo abbandonato dopo un periodo di prova.

CAMILLO
E Dante ?

VIOLETTA
Quantunque spesso infedele, egli l’ha amata intensemente, rimandone ossessionato fino ad ammarlasi.

CAMILLO
(Ad Armando) Che cosa dunque intendi fare ?

ARMANDO
Inserire l’accusa di Beatrice nel quadro di un giudizio d’amore.

CAMILLO
Cioé ?

ARMANDO
Tu sai che nella cultura cortese erano sorte, assieme si Trattati d’amore, della Corti speciali, arbitrate da donne, avanti per scopo di dirimere i conflitti fra gli amanti. Ora l’accusa che Beatrice lancia contro Dante nel Paradiso terrestre è conforme a quelle dei giudizi di queste Corti d’amore. In questa causa Beatrice è nel medesimo tempo accusatrice e giudice. Però se leggiamo il testo in modo critico, appare che Beatrice accusando Dante si espone a essere accusata. Il giudizio d’amore ci permette di risolvere l’intrigo e di ricondurre il poeta alla riconciliazione con la sua amata, secondo il diritto dell’amore cortese.

CAMILLO
Il vostro intento mi sembra strano. Agendo cosi non fate voi un processo contro Beatrice ? Ma come potete farlo, se Beatrice è un personaggio, eterno ormai nell’universo dell’opera dantesca nell’impossibilità di ricevere alcuna mutazione ?

VIOLETTA
È vero. Però ti farò osservare che l’azzione di un’opera non si svolge soltanto fra i personaggi mai si communica anche agli spettatori. Questi infatti non si contentano di guardare ma partecipano all’azione assimilandosi ai personaggi, interpretandoli e adattandoli al problema della loro esistenza.

CAMILLO
Questo può essere vero, ma questa interpretazione rimane nell’intimo della loro coscienza, voi invece la esteriorizzate, fino a portarla sulla scena.

ARMANDO
Perché la situazione d’esistenza ci obbliga a farlo… In fondo può essere interessante assistere al teatro che il tempo suscita nello spettatore.

CAMILLO
(A Violetta) Penso sopratutto a te, Violetta, perché dovrai soffrire moltissimo. Infatti dovrai rappresentare Beatrice, riprendere la sua accusa contro Dante, per ritorcere questa accusa contro di lei… Rappresenti il personaggio per negarlo.

VIOLETTA
Sì, lo confesso, mi trovo in una situazione critica che mi fa soffrire, temo di diventare anch’io pazza.

CAMILLO
Perché dici « anch’io » ?

VIOLETTA
(Confusa) Ho detto « anch’io » ? Forse pensavo a Dante. Vedi, il problema che affligge me e Alfredo è analogo a quello che hanno sofferto Beatrice e Dante, ma non si lascia risolvere dall’azione che essi svolgono nella Divina Commedia. Siamo solidali con loro come persone, ma non in quanto, come personaggi. In fondo siamo Beatrice e Dante, venuti di nuovo sulla terra per fare rappresentare si loro stessi personaggi un’altra azione : perché quella che essi svolgono non risolve il loro problema… Sì, facciamo fare ai personaggi un’altra commedia non più divina ma umana, capace di risolvere il problema reale del nostro amore, e quelle delle persone, di cui sono personaggi.

CAMILLO
Trovo il vostro progetto molto interessante, quantunque mi risulti un pò misterioso. Ma per me non è un problema : come scenografo devo occuparmi soltanto della sceneggiatura.

ARMANDO
(Come per cambiare discorso) Sì, la sceneggiatura resta. Mentre tu parlavi, pensavo che potremmo divider il drama in tre scene e incominciare dal sogno di Dante.

CAMILLO
Sogno ? Non ricordo…

VIOLETTA
Un momento prima di entrare nel Paradiso terrestre, quando Virgilio esorta Dante ad attraversare la fiamma, simbolo dell’amore purificante. Uscito della fiamma, Dante si addormenta e sogna a Lia, ricordi ? quella ragazza eterea, che cammina sul prato cantando e cogliendo dei fiori.

CAMILLO
Ah ! sì, ricordo : la proiezione onirica di Matelda, custode del Paradiso terrestre.

ARMANDO
Sarà l’apparizione di Matelda che costituira l’azione della seconda scena.

VIOLETTA
La terza scena sarà l’incontro con Beatrice. Ed è qui che bisognerà cambiare molto. Noi aboliremo tutto l’apparato del corteo pieno di reminiscenze liturgiche e teologiche, per lasciare Beatrice sola davanti alla giuria della Corte d’amore.

CAMILLO
Chi ci sarà nella giuria ?

ARMANDO
Non angeli, ma donne. Potremo trasformare in donne due delle tre Grazie che nel canto circondano Beatrice, togliendo loro la significazione allegorica teologica.

VIOLETTA
E Matelda ? Chi farà Matelda ?

ARMANDO
Chi altro potrà rappresentarla se non Elda ?

CAMILLO
Indovinato ! Matelda non sarebbe dunque che Francesca da Rimini uscita dell’Inferno.

VIOLETTA
Uscita come la Primavera esce dell’inverno… Ci resta dunque di trovare un ruolo per Bruno.

ARMANDO
Bruno potrebbe rappresentare l’angelo che custodisce la fiamma dell’amore… (A Camillo) Prepara dunque le sceneggiatura mentre io chercherò di scrivere il canovaccio. (A Violetta) E tu, disponi il tuo animo. Fa in modo che la catarsi tragica si compia in voi attori primo che negli spetatori :
   « Ma qui la morta poesì resurga
   o sante Muse, poi che vostro sono
» (DC Purg I,7-8)
Ho anch’io bisogno di essere ispirato dalle muse !



c 1975




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