Sommario
Dedica
Personaggi
Prologo
I due supplicanti
L’arrivo di Nausica
- Scena Prima
- Scena Seconda
- Scena Terza
- Scena Quarta
La deliberazione dell’impresa
L’addio
Il viaggio nell’oceano
L’omaggio al Re dell’Atlantide
L’uccisione di Poseidon
Il sacrificio di Ulisse
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SCENA QUARTA
(Ulisse e Diomede)
ULISSE
– Sai che cosa pensavo ? Che, in fondo, noi non vogliamo fare altro che quello che hanno fatto gli Dei, secondo la credenza commune. Il figlio ha spodestato il padre e l’avrebbe senza dubbio ucciso se fosse stato un mortale. Cronos ha detronizzato Uranos, Zeus Cronos, Prometeo ha rubato il fuoco agli Dei con l’intenzione di togliere l’impero a Zeus. E noi, figli degli Dei, ci rivoltiamo contro di loro per assumerne il potere.
DIOMEDE
– Tu credi che gli uomini cesseranno di prestare un culto agli Dei sapendo che essi sono morti ?
ULISSE
– No certo. Li potremo tuttavia accontentare innalzendo a ogni Dio una tomba monumentale. Che gioia quando potremo invitare gli umani a offrire dei sacrifici alla tomba di Afrodite, Dea dell’amore, o a Zeus, gran Dio del cielo e della terra.
DIOMEDE
– E tu avrai soddisfazione di offrirti come supplicante sulla tomba di Poseidon.
Dà una manata sulle spalle di Ulisse e ride.
Non avrai più bisogno di scendere negli inferi, perché potrai consultare l’oracolo alla tomba d’Ades, il Dio dei morti.
ULISSE
– E tu non avrai più paura delle vendette d’Afrodite, perché potrai mettere un fiore sul suo sepulcro.
Ride.
Ma andiamo, è l’ora della cena e credo che Penèlope abbia fatto preparare per la nostra nuova Elena un banchetto che ci permetterà di brindare alla memoria degli Dei e della nostra gloria.
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