La visita del Padre Brown
L’altro fatto fu la visita del Rettore dell’Universita,
Padre Brown, dopo la mia laurea. Congratulatosi della mia tesi dal titolo :
La legge naturale da Aristotele a Santo Tommaso, e soggiunse pensoso : «
ti ho avuto tre anni come allievo e ho apprezzato la tua intelligenza critica, sebbene piuttosto kantiana che aristotelica. Se infatti sottoponi alla critica quello che hai sulla mano, tutto si volatilizza e non ci resta più niente ! Tuttavvia, ho deciso di offrirti una cattedra in filosofia, ma a tre condizioni : primo, devi insegnare la filosofia secondo il pensiero di Tommaso d’Aquino ; secondo, devi seguire un tomismo conforme a l’interpretazione della scuola domenicana ; terzo, il tuo insegnamento sia in accordo con l’orientazione dei professori dirigenti de l’Angelicum. »
Non potendo accettare che la prima condizione, rifiutai, con suo grande dispicere. «
Col tuo rifiuto, mi disse,
tu sarai perduto ! Come potrai continuare lo studio se non avrai un incarico universitario ? Tu sarai completamente preso dal ministero. »
Brown non aveva torto, e ne ero cosciente. Tanto che tracciai un piano di lavoro che mi permettesse di continuare gli studi e di poter esercitare un ministero. Mi apersii per questo una nuova via, quella della mistica, tutto seguendo lo studio dei filosofi. Di questi, segui
Kant e gli ideallisti, come
Fichte, aiutato dalla letture di
Gentile, la cui filosofia si inspirava di lui, e di cui seguivo qualche corso all’Università di
Roma. Tentaii inoltre un approccio dell’Estetica, seguendo principalmente
Croce, associandovi lo studio della storia dell’arte, la visita dei musei e delle mostre d’arte. Per la mistica, mi dedicai alla lettura di
Teresa d’Avila,
Tauler,
S. Bonaventura e, soprattutto,
Caterina da Siena, per la cononscenza della quale fondai l’Istituto di Studi cateriniani, dotato di biblioteca, sala di conferenze, e seguito da corsi.