ANALYSE RÉFÉRENTIELLE
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Ennio FlorisUlisseDrama in otto quadri |
Terzo Quadro : |
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SCENA TERZA(Evenor e detti)
Evenor entra in sala. È vestito con una tunica di lana, cinta di un cordame. Si appoggia su un bastone. È cieco. Un servitore l’accompagna presso il braciere.
– Ti abbiamo condotto qui, Evenor, in questa assemblea dei re Achei perché tu sciolga l’enigma che ci rimane insolubile. Noi sappiamo che tu, erede di Tiresia, vedi nella notte dei tuoi acchi quello che a noi non è dato di conoscere alla luce del sole. – Si, è vero, sono l’erede spirituale de Tiresia, ma a me non è concesso di vedere quanto lui ; mentre a lui il Fato rivela non soltanto le cose passate ma anche quelle del futuro, la mia visione si ferma alle cose passate. Ma so, e non mi chiamo per caso Evenor, che la conoscenza del passato ci dà la chiave per risolvere gli enigmi del presente. Che volete dunque sapere ? – Ecco. Tu hai saputo della guerra di Troia e dei danni senza numero che essa ha recato non soltanto fra gli Achei ma nel mondo conosciuto e nella congregazione degli Dei. In modo speciale io e il mio popolo siamo oggetto dell’ira di Poseidon. Quando sono sceso negli inferi, Tiresia mi ha predetto che io avrò una lieta fine se offrirò a Poseidon un sacrificio. Ora, siccome dobbiamo offrire questo sacrificio a lui personalmente, vorremmo sapere dove potremo incontrarlo non in effigie ma nell’apparizione della sua persona. – So che Poseidon ama risposarsi nel fondo dei mari, sognando venti, tempeste, flutti, uragani, per svargarsi poi, a cavallo delle onde, sugli immensi spazi delle acque. So anche che spesso si refugia nei nidi delle rocce marine, dove ha relegato le ninfe, come Circe, Calipso, Agave, Ione, sempre pronte ai suoi amori fugaci. So anche che egli si degna di apparire in qualche tempio prediletto.
– Ecco, vorremmo sapere proprio questo, perché una delle nostre offerte è costituita da una vergine fra le più belle delle isole greche e non vorremmo darla che a lui. Non vogliamo lasciarla in un tempio qualsiasi per evitarle il servizio penible della sacra prostituzione.
– Se gli offrite una vergine, egli ne resterà contento. Ma siete voi che gliela date in dono o è lui che ve la chiede ? – È lui che l’ha chiesta al popolo dei Feaci, per la voce del suo oracolo. – Allora è grave. Qualche cosa dev’essere successo fra lui e Clito. Forse la Dea si rifiuta di fare l’amore con lui che, per vendicarsi, cerca una nuova amante. – Spiegaci, o veggente, chi è Clito. – La mia mente deve andare molto indietro negli spazi della memoria fino a giungere a Evenor, di cui porto il nome, Evenor, padre de Clito... Era il tempo in cui Zeus aveva imprigionato Cronos come costui aveva fatto di Uranos. Ottenuta la vittoria, il sommo Dio si era riservato il cielo e la terra, concedendo l’niferno a suo fratello Adès e il mare a Poseidon, l’altro fratello. Sebbene contenti, Adès e Poseidon furono gelosi del fratello vittorioso soprattutto per i suoi amori. Perché mentre Zeus poteva amare le Dea e le donne, essi ne rimanevano privi, il primo non avendo nel suo regno altro che morti, il secondo non potendo disporre che di pesci e di mostri marini. Incominciarono dunque a rapire delle vergini. Adès prese Persefone, figlia di Demètra, e Poseidon prese Clito dopo aver suscitato una tempesta mentre la ragazza era con suo padre su una nave. – Come Nausica, allora. – Chi è Nausica ? – La ragazza che vuole presentarsi come supplicante ai piedi del Dio e che l’oracolo ci ha obbligati a consacrare come vergine. Annusando tutto intorno – Sento in questa sala come il profumo di una vergine portata da una nave. Nei suoi capelli freme ancora la brezza del mare... Ma ditemi, la ragazza che volete offrire al Dio è forse qui, in mezzo a voi ?
– Si essa è con noi. – Allontanatela, perché Poseidon la cerca per portarsela via con se, come ha fatto con Clito. Nascondatela. Non c’è miglior modo per nascondere una cosa agli Dei che simularla con un rito. Fate che questa ragazza sia accompagnata da un giovane che possa simulare con lei il matrimonio, sacro a Èra... Non c’è un giovane fra di voi ? Alzandosi con gioia – I più giovane di tutti è Telèmaco mi figlio, veggente. – Allora va, Telèmaco, fingi di prendere la ragazza come sposa, e nascondi la sua presenza come vergine sotto l’apparenza dell’unione consecrata a Èra. Telèmaco si accosta a Nausica, la prende per mano e i due lasciano la sala. |
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t330330 : 16/10/2019