ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris



Ulisse



Drama in otto quadri






Terzo  Quadro :

La  deliberazione  dell’impresa





Sommario
Dedica
Personaggi
Prologo

I due supplicanti

L’arrivo di Nausica

La deliberazione dell’impresa
- Scena Prima
- Scena Seconda
- Scena Terza
- Scena Quarta
- Scena Quinta
- Scena Sesta

L’addio

Il viaggio nell’oceano

L’omaggio al Re dell’Atlantide

L’uccisione di Poseidon

Il sacrificio di Ulisse


SCENA QUARTA


(Detti)





ULISSE

– Continua iltuo racconto, o veggente, ora che non hai più paura che la ragazza ti senta, oche essa venga rapita da Poseidon.


EVENOR

– Dovete sapere che nell’immenso oceano c’era una volta un’isola, grande quanto la Libia e l’Asia messe insieme, isola che per la sua posizione gli uomini han­no chiamato Atlantide. Zeus non si era curato di essa perché troppo lontana dal continente che era di suo dominio. Credo che avesse avuto in animo di las­ciar­la, col tempo, sparire sotto gli alti flutti.
   Ne prese cura invece Poseidon, avendo vista in essa l’occasione propizia per averse anche un domi­nio sulla terraferma. Egli la circondò di montagne per proteggeria dai flussi delle acque, la irrigò con canali, vi piantò alberi e piante, facendovi crescere foreste, campi e giardini. Costrui inoltre sulla cima della mon­tagna centrale una città e in questa un tempio e una reggia. L’isola si popolò e fu governata da dodici re. E quando il consiglio degli Dei ordinò di distruggere il continente, egli fece finta di ubbidire, ma si limitò a riduirlo, dividendo alcune terre in isole l’una distante dall’altra, o immergendo altre sotto le acque. Ma la montagna centrale restò, con la città, il tempio e la reggia, i campi, boschi e giardini. E là, nel tempio che egli considera la sua casa privilegiata, egli va spesso per riposarsi delle sue lotte nei mari, e per far l’amore con Clito.


DIOMEDE

– Come puoi sapere queste cose, se il popolo greco è restato all’oscuro di quest’isola ?


EVENOR

– Lo so dalle tradizioni orali tramandate dagli Egi­zia­ni. Ma se il popolo greco ignora oggi tutto di ques­t’isola, mille anni fa, prima del concilio degli Dei, era in rela­zione con essa fino ad entrare in guerra col suo popolo che voleva conquistare il nostro continente. Fu Zeus chel, nel grande consiglio, obligò Poseidon a distruggere il suo regno e l’isola. Quando Èracle giun­se sugli scogli che sparano il nostro mare dell’oceano, non osò andare oltre per paura dell’alto e immenso mare, e fu allora che innalzò le colonne, per avvertire i naviganti a non varcarne i limiti.


ALCMEONE

– Vuoi dire, veggente, delle colonne d’Èracle ?


EVENOR

– Si, quelle che oggi sono chiamate cosi.


ULISSE

– Anch’io mi ero avvicinato a queste colonne, ma la tempesta mi aveva fermato proprio alla soglia delle grotte sotterranee, dove Calipso ha la sua reggia.


DIOMEDE

– Allora, veggetente, se comprendo bene, per trovare Poseidon, bisogna penetrare nel tempio dell’Atlantide dopo aver superato le colonne d’Èracle ?


EVENOR

– Si, bisogna fare quello che Èracle non ha potuto o non ha avuto il permesso di fare.


ULISSE

– Supponendo che noi riusciamo ad arrivare all’isola, ci sarà possibile vedere il Dio ? In che modo si rende visible ?


EVENOR

– Tre sono le forme delle manifestazioni divine. Ordi­nariamente gli Dei si manifestano con gli effetti della loro potenza, per esempio Zeus col fulmine, Afrodite con l’amore, Adès con la morte, Poseidon con la tem­pesta dei mari. In modo speciale e prilegiato, essi si rivelano assumendo una forma umana. Voi, eroi, ne avete l’esperienza, quando Artemide appare sotto l’aspetto di una cacciatrice, o Ermès sotto forma di mercante. Ma c’è un terzo modo, proprio dei sacri riti, in cui gli Dei si rendono presenti con la posses­sione. Possiamo dire che essi s’incarnano ; per esem­pio Apollo nelle Sibille per parlare per mezzo della loro bocca, Dionisio nelle menadi e nei sacerdoti per il compimento dei misteri sacri.


DIOMEDE

– In quale modo Poseidon si revela nel suo amore con Clito ?


EVENOR

– Nella forma propria ai misteri sacri. Egli s’incarna nel re dopo che costui ha bevuto il sangue di un toro ucciso per l’occasione. E subito dopo il Dio, Clito alla sua volta s’incarna nella sacerdotessa. E i due fanno l’amore. Questo è il mistero dei misteri, al quale il Dio invita i suoi devoti, nel tempio.


ULISSE

– Ci hai rivelato tutto quello che noi volevamo sa­pe­re, o veggente, per offrire i nostri sacrifici al Dio in per­sona.


DIOMEDE

– Ma forse è necessario che tu ci dica ancora una cosa : se per caso noi decidiamo di varcare le colonne d’Èracle, quale direzione dobbiamo prendere nel­l’o­ce­ano ?


EVENOR

– Non posso dirvi nulla di preciso... Trovo però scritto nella mia memoria che i nostri popoli, fin dai tempi remoti, hanno creduto che le gru rosa venissero presso di noi quest’isola, come d’inverno ritornano in volo verso di essa... Seguitele dunque se voi vi deci­de­te di osare questa terribile imprensa. Temo però per voi. L’ordine dell’universo si regge perché la vita resta un mistero per l’uomo. Se si venisse a scoprire questo mistero credo che la terra ne sarebbe scossa perché i rapporti fra l’umano e il divino sarebbero capovolti. Ricordatevi che un interdetto divino proi­bisce all’uomo di oltrepassare le colonne di Èracle e di conoscere i misteri della terra e del mare.

Si avvia verso la porta, accompagnato dal servitore.




Scritto verso il 1978




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t330340 : 10/10/2019