ANALYSE  RÉFÉRENTIELLE
ET  ARCHÉOLOGIQUE


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Ennio Floris

Francesca da Rimini

Drama in quattro atti




Atto quarto

scena quarta



Indice

Personaggi

Atto primo

Atto secondo

Atto terzo

Atto quarto
- scena prima
- scena seconda
- scena terza
- scena quarta
- scena quinta
- scena sesta
- scena settima
- scena ottava
- scena nona
- scena decima
- scena decima prima
- scena dodicesima



. . . . . . . - o 0 o - . . . . . . .

DANTE, VIRGILIO, MATELDA,
LA DONNA GENTILE, LA DONNA PIETOSA


Matelda raggiunge la sorgente nel medesimo tempo che le due donne gentili. Esse si salutano chinando il viso e vengono al di qua della riva. Si siedono su tre sgabelli, posti al centro della fonte. Matelda si mette al centro. Dante e Virgilio giungono anch’essai in questo momento, rimanendo un pò distanti.


MATELDA
(A Dante) Le conosci queste donne gentili ?

DANTE
(Fissandole l’una dopo l’altra alla donna gentile) Oh, Lisa, quanto mi fa piacere vederti, tu che mi avevi tanto amato quando Beatrice si era separata da me !
(Rivolto alla donna pietosa) Anche tu qui, Lucia ? Non mi hai dunque abbandonato ! Sono allora sicuro che tu hai ricevuto l’ultima della mie dolci ricordi ! E che conforto mi avete dato nei giorni della mia erranza. (Abbassa lo sguardo)

LA DONNA GENTILE
Mi accorgo che tu sei sempre malato d’amore, Dante. Ancora non riesci a sostenere il nostro sguardo. Ti ricordi il giorno cui alcune di noi ti interrogarono come se fossero in una Corte d’amore ? Esse ti rimproverarono proprio questo, non potendo capire come tu cercassi sempre la donna, quando non potevi reggere al suo sguardo.

DANTE
Ricordo bene, Lisa. Avevo tanta soggezione di voi che non seppi rispondervi come avrei voluto : mi saettavate sì abilmente col vostro sguardo che io ne rimasi ferito. Resta difficile all’uomo guardare una donna quando essa lo fissa negli occhi. E poi eravate sì leggere, sì mobili e parlavata con accenti sì vari e vivaci che mi pareva di vedere acqua mischiata a neve. Era la prima volta che mi trovevo in un giudizio d’amore, anche se era improvisato.

LA DONNA PIETOSA
Ma questa volta, Dante, non devi temere ; sai, non abbiamo più lo spirito di prima. Però mi è sempre rimasto sul volto quel color pallido d’amore, che lo tinse quando ti vidi la prima volta. Io posseggo sempre nei tuoi riguardi quella pietà che aveva merotato di essere scelta da te al posto di Beatrice, che veniva a morire.

MATELDA
Non temere, Dante. Noi tu giudicheremo sulla base non dei precetti del codice della cortesia, ma della qualità e dell’intensità dell’amore.

DANTE
O donne gentili, che avete intelletto d’amore, chiamate allora voi Beatrice affinché venga con spirito di pietà a questo giudizio. Se avete dimenticato il suo volto, voi lo riconoscerete subito.
   « Color di perle ha quasi, in forma quale
   convene a donna aver non far misura :
   ella è quanto de ben pò far natura
   per essemplo di lei bieltà si prova.
   De li occhi suoi, come ch’ella li mova
   escono spiriti d’amore infiammati
   che feron li occhi a qual che allor la guati
   e passa dì che il cor ciascun retrova.
   Voi le vedete Amor pinto nel viso
   là ove non pote alcun mirarla fiso.
» (VN XIX)

LE DUE DONNE GENTILI
(Rivolgendosi verso il cielo) Beatrice !Beatrice !

(Sentendo il suo nome, Virgilio ritira in silenzio, scomparendo della scena. Dante se ne accorge, si copre il viso e piange)




c 1975




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